Nato a Cambiano (Torino) il 25 maggio 1860, vivente. Dal padre era stato destinato alla carriera religiosa, ma era cosi forte in lui l'amore per l'arte che a 14 anni egli riuscì ad iscriversi all'Accademia Albertina, dove fu discepolo di Pier Celestino Gilardi e di Andrea Gastaldi. Esordì nel 1882, partecipando alla Mostra della Promotrice di Torino col quadro II paggio. L'anno successivo inviò a Milano Cristo in Croce, e nel 1884, dopo un breve soggiorno a Roma, si ripresentò al pubblico torinese con la grande tela La cella delle pazze, eseguita con due soli toni di bianco e nero, che ebbe grande successo e fu acquistata dal Municipio di Torino per quel Museo Civico. Da quel momento la protezione e l'amicizia di ricchi torinesi gli aprirono la strada ad una rapida carriera durante la quale i successi si susseguirono. Nel 1886 si recò a Parigi e Alberto Pasini lo presentò agli artisti francesi allora più in voga; poi a Londra conobbe Alma Tadema. In quello stesso anno esegui il forte e serio Ritratto del padre, che è ancora oggi una delle sue opere migliori. Nel 1888 venne nominato insegnante all'Accademia di Torino e da allora tiene quella cattedra. Amato e molto apprezzato dalle più note personalità, ha prodotto e produce soprattutto un gran numero di ritratti. « È un pittore sincero che non fa violenza alla propria natura», dice il suo biografo Corradini, ed egli stesso dichiara che l'arte sua più che il concetto cerca l'effetto pittorico. La sua pittura è elegante e robusta nel disegno, cordiale, esuberante nel colore, sia nel ritratto che nel paesaggio e nella natura morta. Opere principali: Autoritratto, nella Galleria degli Uffizi a Firenze; Ritratto in grigio, acquistato dalla Regina Madre nel 1894; ritratto della Signora Oytana, che vinse il premio degli artisti a Firenze nel 1897 e una medaglia d'oro al Salone di Parigi l'anno successivo; quello di Virginia Reyter, premiato con medaglia d'oro a Monaco di Baviera nel 1889; i Ritratti del Re e della Regina, ordinatigli da Vittorio Emanuele III, per essere donati al Presidente della Repubblica Francese Loubet; Il ritratto della Principessa Laetitia, conservato nel Museo Revoltella di Trieste; quello della signora Giordano; della Marchesa Spinola; di Conchita Supervia; di Donna Lina Ponti; del Conte Salvadori; del Maestro Toscanini; del Conte Cesare De Vecchi; del Maestro Puccini; degli Onorevoli Benni ed Olivetti e di S. S. Papa Benedetto XV, conservato nel Museo del Vaticano. Le sue opere sono collocate nelle principali gallerie italiane e in raccolte private anche all'estero. Si citano ancora: Sacra Famiglia, premiata al Salone di Parigi nel 1903; Armonie interrotte, proprietà del banchiere Colonna di Torino e Supremo convegno, che esposta a Venezia nel 1895, sollevò l'ammirazione stupita da una parte, clamori e dissensi dall'altra, ma che uscì, difesa da Antonio Fogazzaro, dall'accusa di opera immorale. Questa grande tela, acquistata da un americano, andò distrutta durante l'incendio del castello dove era stata collocata.

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