Nato a Vasto il 20 febbraio 1820, morto a Napoli il 27 ottobre 1866. Fino a ventidue anni fece l'armaiolo. Poi, chiamato dal fratello Filippo, si recò a Napoli dove studiò all'Accademia, ed in breve tempo di venne uno dei più rinomati paesisti della Scuola napoletana. I suoi quadri sono dotati di un'efficace potenza di colorito, che lo fanno primeggiare fra gli artisti dell'epoca. Dipinse di preferenza i luminosi tramonti, gli intrichi delle selve, i ruscelli scorrenti nella campagna. Espose ininterrottamente alle Mostre della Promotrice « Salvator Rosa». Fra le sue opere si rammentano: Melfi distrutta dal terremoto del 14 aprile 1832; Un paesaggio della provincia di Avellino, premiato all'Esposizione napoletana del 1865; La caccia al cinghiale, nella Pinacoteca di Capodimonte; Dopo la tempesta, acquistato dal Re del Portogallo e attualmente nella Pinacoteca di Lisbona. A Napoli vi sono alcuni suoi studi di paesaggio, nella Sala Palizzi dell'Accademia.