Nato a Lastra a Signa, in provincia di Firenze, il 14 dicembre 1835. Avviato all’arte plastica dal padre, maestro scalpellino, studia in seguito come ornatista prima a Empoli e poi a Firenze. In quest’ultima città, dal 1851 al 1857, frequenta l’Accademia di Belle Arti e successivamente gli studi di Enrico Pollastrini e Stefano Ussi. Esordisce nel 1858 alla mostra della Società d’incoraggiamento di Belle Arti di Firenze. Stabilitosi a Lastra a Signa, tra il 1862 e il 1863 dipinge per il Comune di quella città il suo primo quadro storico, L’incontro di Carlo VIII con gli ambasciatori fiorentini a Ponte a Signa (Lastra Signa, Palazzo Municipale). Si dedica inoltre ad alcune animate scene di genere con figure in costume settecentesco, molte delle quali realizzate per la Galleria Pisani. Predilige in seguito la pittura dal vero ritraendo personaggi ed episodi della campagna toscana. Nel 1863 espone alla Società promotrice di Firenze il Ritorno dalla fiera (1862); seguono La visita (1863, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) e Le trecciaiole (1867, Londra, Tate Gallery), quest’ultima presentata alla Promotrice di Firenze del 1868 e lodata soprattutto da Telemaco Signorini. Nel frattempo entra in contatto con alcuni esponenti del movimento macchiaiolo, tra i quali Giovanni Fattori, Odoardo Borrani, Niccolò Cannicci, Luigi e Francesco Gioli e, soprattutto, Signorini. Nel 1875, in visita a Parigi con Fattori, Cannicci e Francesco Gioli, conosce i diversi orientamenti del naturalismo francese, in particolare la pittura agreste di Jules Bastien-Lepage e di Jules Breton. Tre anni dopo, nel 1878, partecipa all’Esposizione universale di Parigi con i dipinti La boscaiola (Roma, Galleria d’Arte Moderna) e Le rive dell’Arno a Signa. A partire dal 1878 lavora per il conte di Frassineto che gli commissiona cinque dipinti (Verso l’ovile, La barca, Il carro, La caccia e La pesca). Nel 1879 partecipa all’Esposizione Nazionale di Torino con il dipinto Alla fontana (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), presentato l’anno successivo alla promotrice fiorentina dove è lodato da Diego Martelli e Adriano Cecioni. In quegli stessi anni, con Angiolo Tommasi, affitta uno studio a Firenze in via Milton, dove insegna privatamente pittura. Nel 1882 è nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze; nel 1888 all’Accademia di Bologna e nel 1894 a quella di Milano. Nel 1889 prende di nuovo parte all’Esposizione universale di Parigi con i dipinti La madre e Il boscaiolo. Nel 1897 espone alla Biennale di Venezia Amori santi; nel 1906 alla Seconda mostra dell’Associazione degli artisti italiani di Roma Ritorno alla fonte. E’ autore inoltre di alcuni disegni per la fabbrica artistica di ceramiche Bellariva, diretta dal figlio Augusto, e dei rilievi raffiguranti la Vendemmia e la Mietitura per il salone del piroscafo Vittorio Emanuele. Muore a Firenze il 25 maggio 1912, dove, nel 1936 gli è dedicata una esposizione commemorativa. Tra i suoi lavori si ricordano, oltre a quelli già citati, Torna il babbo e La boscaiola (Roma, Galleria d’Arte Moderna); Boscaiolo, Ai campi, La pastorella, Bagnanti, Interno con donne che danzano, Testa di giovane, Ritratto di donna, Vecchia contadina, lavandaia, Consegna della posta, testa di donna, Figure femminili sedute su un prato (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti); Merciaio ambulante (Palermo, Galleria d’Arte Moderna).

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