Nato a Milano il 29 marzo 1859, dove muore il 2 novembre 1937. Fratello minore di Leonardo, dal 1875 frequenta i corsi all’'Accademia di Brera di Milano dello scultore Ambrogio Borghi e dello scultore e pittore valgannese Giuseppe Grandi. Qui conosce Leonardo Bistolfi e Gaetano Previati. Fedele seguace dei pittori scapigliati, quali Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni, “ebbe un certo senso compositivo forse più vicino a quello di un pittore che di uno scultore (Lavagnino). Si afferma sia nella scultura di genere, sia in quella monumentale e cimiteriale, ottenendo importanti committenze, e pratica anche l'acquaforte monotipica. Dal 1905 al 1908 fa parte del Consiglio Comunale di Milano. Nel 1892 espone e viene premiato con medaglia d’oro a Genova; è presente alle mostre della Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1906; nel 1913 presenta Beduina e Autoritratto sorridente all’'Esposizione Internazionale di Roma, dove, nel 1915, espone Portatrice d’acqua (proposta nello stesso anno a San Francisco); nel 1917 tiene, insieme al fratello Leonardo, la sua prima personale alla Galleria Centrale d’Arte di Milano, presentando, tra le altre opere, il bronzo Autoritratto serio; nel 1921 espone Autoritratto e Ketty (statuetta bronzea raffigurante un cane) a Napoli; quest’ultima opera è riproposta alla Quadriennale di Torino del 1923; nel 1927 espone Il Forte a Firenze, dove è spesso presente alle mostre della Società delle Belle arti. Tre anni dopo la sua scomparsa, gli è dedicata una retrospettiva presso la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente. Tra le sue opere, oltre ai numerosi marmi e terracotte nei cimiteri monumentali di Milano e Bergamo e in quelli comunali di Pallanza, Cesano Boscone e Gignese e ai vari ritratti, si ricordano: il gesso Sordello da Goito, col quale vince il premio Luigi Canonica (1881, Milano, Galleria d'Arte Moderna); il monumento marmoreo di Garibaldi a Monza (1886); La vedova, gruppo in gesso legato al verismo sociale, con il quale ottiene nel 1888 il premio Principe Umberto (Roma, Galleria d'Arte Moderna), la cui trasposizione in marmo è premiata alle rassegne internazionali di Parigi (1889) e Monaco di Baviera (1892) e alla nazionale di Palermo (1892), dove è acquistata dal Ministero della Pubblica Istruzione; la Trovatella (1889); Esaurimento (1894, Dresda, Galleria Nazionale), che ottiene il Grand Prix di Parigi nel 1901; In carovana!, fusioni bronzea d’'ispirazione orientalista acquistata dal Municipio di Milano nel 1892 in occasione dell’'Esposizione annuale della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano (Milano, Galleria d’Arte Moderna); Monumento a Felice Cavallotti (1901-1906, Milano, Boschetti); Monumento ai Caduti (1922, Cantù); Autoritratto (1926) e Ritratto del fratello Leonardo (Milano, Galleria d'Arte Moderna). Sono suoi, inoltre, i Monumento ai Caduti di Vigevano, Palazzolo sull’Oglio, Sant’Ambrogio Olona, Mariano Comense, Brenta e Brugherio. Diverse sue opere sono conservate presso importanti collezioni private (Fondazione Cariplo) e pubbliche italiane (tra le quali, oltre a quelle già citate: Piacenza, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi; Bologna, Galleria d'Arte Moderna Raccolta Lercaro; Caprese Michelangelo, Museo Michelangiolesco; Novara, Galleria d'Arte Moderna) e all’'estero.

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