Nato in Egitto, a Il Cairo, il 16 dicembre 1845, da una famiglia toscana, muore a Firenze nel 1938. Studia giovanissimo a Livorno con l’'insegnante e scrittore Dino Provenzal e, a trent’anni, prende uno studio in corso Amedeo insieme all’'amico e pittore Eugenio Cecconi. Si avvicina tardi al gruppo dei macchiaioli, che frequenta nell’'ambiente livornese e a Castiglioncello, dove conosce, tra gli altri, Diego Martelli, Giovanni Boldini e Giuseppe Abbati. Nel 1871 compie un viaggio in Tunisia insieme al Cecconi, facendo tesoro di questa esperienza nel cromatismo acceso dei suoi quadri successivi. Nel 1887 è presente con Aiselia e Prima del Minuetto alla Mostra di Venezia. Si dedica prevalentemente alla pittura di paesaggio, di soggetto orientale o della campagna toscana, risentendo della lezione dei macchiaioli, e alle scene di genere e al ritratto, di tipo romantico e mondano; scrisse Luigi Chiranti, a proposito di quest’'ultime opere: “Una volta questo artista preferiva temi della vita faticosa del popolo: operai, artigiani, povera gente d'ogni maniera; ora con più accordo con le sue inclinazioni signorili e di gentiluomo, preferisce soggetti più adatti a figurare in quelle sale nelle quali si appendono alle pareti oggetti d’'arte per lusso e decoro della casa”. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche italiane, tra le quali la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze (Una fonte a Livorno).

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