Nato ad Arzignano (Vicenza) il 19 marzo 1871, morto a Milano il 19 febbraio 1945. Inizia lo studio del disegno a Vicenza, ma si trasferisce ben presto a Milano, dove segue le lezioni di Francesco Hayez e Giuseppe Bertini all'Accademia di Belle Arti. Ancora studente, nel 1880, espone il quadro La Bicocca nel giorno seguente la battaglia di Novara, per il quale ottiene il premio Mylius (Milano, Accademia di Brera). Successivamente partecipa alla prima Triennale di Brera con Praeludium (1891) e alla Seconda con Canova nel suo studio (1894), che gli valse il premio della fondazione Gavazzi (il quadro, acquistato dall'inglese Sir Kiralphy, andò perduto nel naufragio del piroscafo che lo trasportava). Partecipa a diverse mostre collettive della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano e, con due quadri di Costumi del Montenegro, all'Esposizione Nazionale di Torino del 1898. Alla mostra degli acquerellisti lombardi, tenuta al Palazzo della Permanente nel 1936, la Galleria d'Arte Moderna di Milano acquista Case a Brusson. Tiene la sua prima mostra personale nel 1941, presso la Galleria Ranzini di Milano. Gli sono dedicate mostre commemorative a Milano, presso la Galleria italiana d'arte (novembre 1956) e ad Arzignano (aprile 1960). Altri suoi apprezzati dipinti si trovano al Museo di Milano: Moti rivoluzionari del 1898; Barricate alla Foppa, tratto da un documento fotografico, ed una serie di caratteristiche scene di vita milanese (La fiera degli organetti, Colazione sul Duomo, ecc.), già appartenente alla raccolta di Luigi Beretta. Notevole anche la sua attività di ritrattista: nella quadreria dell'Ospedale maggiore di Milano figurano i ritratti di Cesarina Miani maritata Riva (1908) e di Antonio Biffi (1908); nella raccolta Durini quello della Contessa Durini Litta; i ritratti di Giuseppe Giocosa del comm. Michele Bernocchi e di Edvige Toeplitz e di altri insigni personaggi si trovano presso le rispettive famiglie. E’ autore, inoltre, di pale d'altare, pannelli e pitture murali come La danza delle ore, nel palazzo Bernocchi, e Aurora, nella villa Bernocchi a Stresa. Sempre a Stresa affresca un salone della villa Magni. Ad Arzignano si possono vedere alcuni suoi saggi di pittura religiosa: un San Gaetano nella lunetta del portale dell'oratorio di San Gaetano, un San Gerolamo nella sacrestia dell'arcipretale ed un polittico nella chiesetta dell'ospedale. Si dedica assiduamente, dal 1896 fino alla sua morte, avvenuta a Milano nel 1945, all’'attività di illustratore, prima per l’'Illustrazione italiana, poi per la nuova rivista del Corriere della Sera, il settimanale La Domenica del Corriere, che gli procurerà una nomea internazionale (Beltrame comporrà, nell'’arco di quasi cinquant'’anni, ben 4662 tavole che illustrano gli avvenimenti principali d’'Italia e del mondo).

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