Nato a Fucine d'Ossana in Val di Sole (Trentino) il 6 febbraio 1851, morto a Cles l'8 ottobre 1923. A vent'anni s'iscrisse all'Accademia di Belle Arti a Milano, quale allievo del Bottini. Nei suoi primi quadri si nota l'influenza di Filippo Carcano. Nel 1882 prese parte all'Esposizione di Roma e da allora manifestò non comune pratica di pennello. Dal 1890 al 1912 risiedette a Venezia, trasferendosi, poi, a Verona. Nel 1914 dovette abbandonare per una malattia nervosa la pittura che riprese soltanto poco tempo prima della sua morte. Pittore di genere e di paesag¬gio, visitò tutta l'Italia, la Germania e la Francia, acquistando vasta conoscenza dell'arte contemporanea. Era professore onorario delle Accademie di Bologna, Venezia e Ferrara. Dipinti: Acqua morta, già proprietà Ingegnoli, col quale vinse il premio Fumagalli del 1882; Chiesa della Salute nel Museo d'Arte Moderna di Venezia; Mulini sull'Adige, acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma; Pescarenico, presso il principe Ruspoli; Mattino; Verona; Giornata d'autunno; Sole morente; Sulle rive dell'Adige, nel Museo di Trento; Dolce e chiara la notte, nel Museo di Pittsburg; Fantasmi sulla laguna; In Russia; Venezia che dorme, proprietà Castiglioni di Milano; Venezia scomparsa, proprietà di un principe cinese; Giorno di maggio, nel Museo di Napoli, col quale vinse una medaglia d'argento all'Esposizione Universale di Parigi del 1889; Notte di primavera, col quale conseguì una medaglia d'oro a Monaco; Confidenze, già all'Esposizione di Milano del 1898; L'Autunno, Verona sparita nella Galleria d'Arte Moderna di Milano; Ultimi raggi in quella di Torino; Vigilia di fiera nella Neue Pinakothek di Monaco, ecc. Nel 1891 ebbe a Berlino una menzione onorevole con Cles-Trentino, quadro per il quale nel 1892 ottenne anche una medaglia d'oro della Pubblica Istruzione. Alla Biennale veneziana del 1914 gli fu concessa una parete apposita nella quale figuravano nove opere. Il Bezzi sostenne, assieme a Marius Pictor, la necessità di far divenire internazionali le Biennali veneziane e nel 1895 raggiunse finalmente il suo scopo. Il pittore fu ricordato con una retrospettiva a Trento nel 1951; un'altra venne organizzata a Male nel 1962 con opere inedite o poco note.

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