Nato a Milano il 16 novembre 1839, mortovi a 88 anni il 16 novembre 1927. La sua famiglia era originaria della Svizzera. Egli fu discepolo dell'Hayez e del Casnedi. Dapprima dipinse con tecnica impressionistica qualche tela di carattere storico come Anita morente. Tutta la sua vita fu di perenne studio della forma e del colore; conservò nei suoi quadri una precisione di disegno, piena di scrupolo, che ricorda la scuola fiamminga. Tra le opere che meglio Io rappresentano nelle Gallerie d'Arte si ricordano: El visorin dell'Andrea; La Provvidenza; Ohibò; Sport di nubi dal Campo dei fiori; Le mie memorie e ancora disegni, acquarelli e fiori che attestano la cura certosina nell'esecuzione di ogni suo lavoro. Alcuni dei suoi quadri più significativi sono emigrati all'estero: Salvator Rosa; Babbo capisce; Pulcini al sole; Testa di giovane velata; In attesa; L'occasione. Nella sua giovinezza con il Vela, il Bignami, il Cremona, il Butti e il Mentessi partecipò ad organizzazioni di esposizioni, anche umoristiche, dimostrando una vena di autentico artista con trovate geniali. Altre opere: I me penej; Dono artistico; Gli orfanelli; Coelestia somnia. Fu pittore tradizionalista; ritrasse scene idilliache commoventi, con toni cromatici talora un po' freddi ma sempre chiari, come i suoi occhi pacati e come il suo cuore ambrosiano.
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