Nato a Napoli il 24 giugno 1856 e morto nella stessa città il 23 giugno 1936. Si forma all’'Accademia di Belle Arti della sua città natale (dal 1874 al 1877), prima seguendo i corsi di Gabrile Smargiassi e di Antonio Carrillo, poi quelli di Domenico Morelli. Esordisce alla Promotrice napoletana nel 1873, dove espone con frequenza sino al terzo decennio del Novecento. Nel 1880 presenta alla IV Esposizione nazionale di Belle Arti di Torino la prima opera che riscuote un vivo successo, La dote di Rita. L’'anno seguente "Chi mi vuol bene mi segua" è accolto con uguale favore all’'Esposizione nazionale di Milano. Espone in seguito a Venezia nel 1881, Il corpetto della nonna, a Firenze nel 1882, Piccola contadina e Grosse zucche, a Roma (Entrata in campagna) e a Milano (Ragione in ritardo) nel 1883, Torino e Terni (L’'acqua zurfegna a Santa Lucia, acquistato dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma) nel 1884, di nuovo a Venezia nel 1885 e 1887 (Maria Rosa, Apparizione, Mercato di pasqua a Napoli). Partecipa inoltre a diverse esposizioni internazionali: a Nizza nel 1884, all’'Esposizione universale di Parigi nel 1889 e a quella di Berlino del 1891 (città dove aveva già esposto nel 1883), a Londra nel 1888, a Vienna e ad Anversa nel 1894, a Pietroburgo nel 1898 e nel 1902, a Saint-Louis nel 1904, a Bruxelles nel 1910 e, infine, a San Francisco del 1915 (Autunno in Canal Grande e di nuovo L’'acqua Zurfegna a Santa Lucia). La sua pittura è ispirata principalmente ai costumi del popolo e ai paesaggi in particolare della costiera amalfitana, di Capri e di Venezia nei suoi frequenti soggiorni lagunari. Artista versatile, pratica tutte le tecniche, a olio, a tempera, a tecnica mista e a pastello, raggiungendo in quest’'ultima esiti elevati. Ottiene numerosi premi e riconoscimenti, soprattutto sul versante della ritrattistica (è ritrattista ufficiale di casa Savoia). Nel 1888, quando è nominato professore onorario dell’'istituto di belle arti di Napoli, si reca a Buenos Aires. Qui si dedica in particolare al ritratto e ottiene la nomina a membro della Società di Belle Arti. Svolge un’'intensa pratica di insegnamento nella libera scuola di pittura organizzata nel proprio studio insieme a Giuseppe De Sanctis. A conclusione della sua carriera gli sono dedicate tre importanti mostre personali: a Napoli, nel 1924, a Milano, nel 1933, e a Livorno, nel 1934. Muore nella sua città natale il 23 giugno 1936. Le sue opere sono conservate nelle principali collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero, tra le quali, oltre a quelle già citate, si ricordano la Galleria d’'arte moderna di Milano (Popolana, 1850, Fabbrica di Santi, 1883, Figura di acquaiola, 1883), il Museo Nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (Capra, 1875), la Galleria nazionale d’'arte moderna di Roma (L’'acqua Zurfegna a Santa Lucia, 1884, Scene in Napoli), la Galleria d’'arte moderna e contemporanea di Palazzo Pitti di Firenze (Interno con figura), il Museo Nazionale di Capodimonte (Masseria, 1877, Sulla spiaggia, 1882, Ritratto di signora, 1890, La dote di Ninetta, Rio veneziano, 1900, Strage degli innocenti, 1899), il Museo civico di Castel Nuovo di Napoli (Vecchia Napoli), la Galleria d’'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza (Ave Maria, 1880, Veduta napoletana), il Museo civico di Barletta (Marinaio che cuce, 1924), la Pinacoteca comunale Attilio Moroni di Porto Recanati (L’Orciaiolo, Interno di cucina con bambina), la Pinacoteca provinciale di Salerno (Interno di osteria con figure, 1875) e il Museo del Sannio di Benevento (In cantina).

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