Nato a Venezia nel 1885 e trasferitosi a Milano, Leonardo Dudreville si iscrive all’Accademia di Brera. Nel 1905 stringe amicizia con Anselmo Bucci, con il quale affitta uno studio e compie un viaggio a Parigi l’anno seguente, mentre nel 1907 si presenta ad Alberto Grubicy con le sue prime opere, di stampo divisionista, e viene accettato tra gli artisti della galleria, potendo così esporre con loro a Parigi. Conosce quindi Boccioni, Bonzagni e i futuristi, ma la sua pittura dal 1912 si volge ad un’astrazione di ascendenza simbolista; tra il 1913 e il 1914 fonda, con il critico Ugo Nebbia, il gruppo Nuove Tendenze, cui aderiscono Erba, Funi, Sant’Elia, Chiattone. Dopo la guerra Dudreville abbandona le opere astratte e ritorna al Realismo, mentre nel 1919 si riavvicina ai futuristi. Nel 1922 è tra i fondatori del gruppo “Sette pittori del Novecento” – comprendente Bucci, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Oppi, Sironi – ma se ne stacca presto. In questi anni la sua pittura approda a un realismo minuzioso che si esprime particolarmente nelle nature morte, oltre che nei paesaggi. Tale ricerca realistica prosegue anche dopo il 1942, anno in cui Dudreville si trasferisce sul Lago Maggiore, a Ghiffa, dedicandosi fino agli ultimi giorni di vita (1975) alle nature morte – soprattutto cacciagione – ai paesaggi e ai ritratti.
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