Nato a Milano il 22 febbraio 1851, morto nella stessa città il 21 dicembre 1923. Studiò al Politecnico della sua città e vi conseguì la laurea in ingegneria, ma attratto irresistibilmente dall'arte visse e lavorò per perfezionarsi nella pittura. Fu suo maestro Sebastiano De Albertis, del quale apprese la sicura tecnica. Tuttavia non appartenne a nessuna scuola, e dipinse, con forza e vivezza personali, paesaggi, figure e ritratti, che lo portarono ad uno dei primi posti nella pittura del suo tempo. Nel 1880 espose a Milano Testina di paggio; Un ritratto; Mendicante; nel 1881, pure a Milano: Lungo il Naviglio; Ritratto di signora; Studio dal vero; nel 1883, a Roma: Ritratto del Conte Gualdo e Mezza figura, e a Milano, due ritratti; a Torino, nel 1884, Ritratto del pittore Pompeo Mariani ed altri due ritratti; a Venezia, nel 1887, Mestizia. Uno dei migliori suoi quadri, il Ritratto della Madre, venne esposto a Parigi nel 1889; e con questo stesso quadro nel 1892 egli ottenne una medaglia d'oro all'Esposizione di Monaco di Baviera. Alla Mostra Nazionale del 1892 con Paesaggi brianzoli ottenne un'altra medaglia d'oro. Espose ancora alla Mostra nel Palazzo della Permanente a Milano nel dicembre 1902, e nel gennaio 1903 e nell'aprile 1920 tenne mostre personali alla Galleria Pesaro. Con i suoi soggetti di Navigli e lavandaie aveva ottenuto una medaglia d'argento a Parigi all'Esposizione Mondiale del 1900; nel 1901 un'altra d'oro a Monaco di Baviera; e nel 1915 aveva partecipato all'Esposizione Internazionale di San Francisco col quadro Presso il ponte. Fu uno dei primi, col Segantini, a divider l'onore dell'invito alla Mostra Internazionale Carnegie a Pittsburg, come l'ebbe per tutte le esposizioni straniere. Fu un grande e forte artista, veramente personale nei suoi soggetti, nella sua tecnica. La sua liricità pittorica è contraria a intrusioni intellettuali e sentimentali. Avverso al romanticismo e a tutti gli artisti che lo seguirono, egli fu un vero se stesso. Renato Simoni di lui disse : « Egli risolve da pittore e non da filosofo i problemi che lo affascinano e lo turbano. Nella sua pittura c'è della musica. Bisogna ascoltarlo ». Nel dicembre del 1929 in una Galleria milanese fu tenuta una mostra postuma dove furono raccolte circa cinquanta opere tutte appartenenti a collezionisti privati. Si rammentano: Naviglio, nella raccolta dell'on. S. A. Benni; un altro Naviglio, appartenente al dott. Giovanni Rasini; Marina di Alessio, nella collezione di Gustavo Botta; Primo sgelo, in quella del comm. L. Puricelli; Rosetta e Alta Brianza, proprietà del conte Venier; Figurina rossa, nella raccolta del rag. C. Peroni; La strada; Il cortile e Messo nudo, che appartenevano all'on. G. Gussoni. Oltre che nella Galleria Nazionale di Roma, suoi dipinti si trovano nella Galleria Internazionale d'Arte di Venezia, nella Galleria degli Uffizi a Firenze, nel Museo Mesday all'Aja, nel Palazzo della Edison di Milano e in molte raccolte private. Nella Galleria d'Arte Moderna di Milano si trovano, oltre la detta Testina di paggio: Valloncello di Mondonico; Ritratto del prof. Briansi; Lavandaie; Spiaggia ad Alassio; Ritratto di Luigi De Micheli.

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