Interrotti gli studi commerciali, intraprese quelli artistici, allievo, a Livorno, dal 1894 al 1899, di Guglielmo Micheli. La conoscenza, nello studio del maestro, di Giovanni Fattori, lo indusse a trasferir/ si a Firenze (dove fisserà stabile dimora a partire dal 1904) per seguirne l'insegnamento all'Accademia di Belle Arti. Nel cape luogo toscano conobbe anche Signorini e Cecioni e si dedicò allo studio del Quattrocento: esperienza fondamentale, che riaffiorerà come sottofondo formativo della sua pittura chiara, misurata e dalle terse atmosfere. Esordì nel 1897 come paesista e marinista di tradizione macchiaiola. Dopo esperienze divisioniste mediategli dall'amico Nomellini e culminate nel 1903.-1904 quando dipinse alle Cinque Terre in compagnia di Lori e Discovolo, tornò alla prima maniera rivisitata con gusto postimpressionista. Quando nel 1907 si recò una prima volta all'isola d'Elba (da allora vi trascorrerà abitualmente, ogni anno, alcuni mesi), già era nel pieno dell'espressione matura di colorista dalla caratteristica pennellata e dalle stesure cromatiche a campiture brillanti, tra i più originali artisti dopo la «macchia». Lloyd diede alle stampe, nel 1929, un sintetico studio sulla pittura italiana dell'Ottocento, non privo di acume divulgativo. Uscirono invece postume, a cura di Roberto Papini, le sue memorie, raccolte in Tempi andati, volumetto ancora utile per la conoscenza dell'artista e delle sue opere. Una ricca selezione di opere del pittore livornese era compresa nella recente mostra La scuola di Micheli da Modigliani a Lloyd, alla Villa La Versiliana di Marina di Pietrasanta (3 luglio-29 agosto 2004). BIBLIOGRAFIA. L. Lloyd, Tempi andati, Firenze, Vallecchi Editore 1951; F. Donzelli, Llewelyn Lloyd, Legnano, Gruppo Editoriale EdiCART 1995; F. Sborgi, G. Bacci di Capaci Conti e D. Matteoni, La scuola di Micheli da Modigliani a Lloyd, catalogo della mostra, Comune di Pietrasanta 2004.