Nato a Livorno il 6 agosto 1866, vivente. Allievo di Natale Belli, poi di Giovanni Fattori all'Accademia Fiorentina, fu dapprima tra i macchiaiuoli più gustosi, come si vede in Giovane contadino toscano, suo primo lavoro, esposto alla Promotrice di Firenze. « Poi si dette ad un genere di pittura decorativa, portandovi un'insolita robustezza e animandola con le risorse della sua ricca tavolozza, che predilige ed accentua i toni rossi, gialli e bleu» (A. Lancellotti). Esuberanza di tonalità e movimento di forme su sfondi perennemente solari. A part3 le valutazioni critiche intorno alla sua pittura, valutazioni che intendono sottilizzare sulla vivacità della sua tavolozza e sulla violenza del colore, Nomellini è un pittore inconfondibile. Egli possiede un temperamento acuto e una ricchissima vena che spesso prodiga con soverchia abbondanza: interpreta il suo mondo con tipica schiettezza, lontano da scuole, da influenze, da postulati estetici. Progredendo nella tecnica, ha voluto conservare alla sua arte lo slancio giovanile caratteristico. Non chiuso nelle forme, egli sente ed ama le ricerche dei pittori nuovi, e molti di essi, fra i più audaci e innovatori, tengono ad affermare di avere imparato più d'un segreto dell'arte dal Nomellini. e lo amano come maestro. Suscitatore di energie, scrittore limpido e immaginoso, amico degli uomini maggiori del tempo nostro quali il Pascoli, il D'Annunzio, il Puccini, egli è tra i pittori della generazione anziana una delle figure più significative e più note. Attivissimo, egli non manca a nessuna delle esposizioni più importanti. La sua fama è diffusa in Italia e all'estero. Recentemente è stato collocato nel grande Museo dell'Usuka a Tokio uno dei suoi quadri più rappresentativi: Falchi erranti. Tra i numerosi dipinti sono da ricordare: Un oliveto e Ritratto, esposti a Firenze nel 1886; L'incontro e Pian di Tombolo, pure a Firenze, l'anno dopo; Il fieno; Nina von Zandt; Il naufrago, esposto a Firenze nel 1891. Poi, inviati a Venezia: La sinfonia della luna, attualmente nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia, e Le lucciole (1899); I tesori del mare, nella Galleria d'Arte Moderna di Roma con Fiera di Camajore. Altri lavori: Autunno in Toscana, dittico (1901); Giovinezza vittoriosa e Il canto dell'usignolo (1903); Ditirambo; Orda; Le furie (1905); Anime e fronde; Garibaldi; Il palio di Siena (1907); Nuova gente; Il cantiere (1909); Pomeriggio di un settembre lombardo; Sole sulla brina; La bella; La favola (1910); Mezzogiorno e Autunno in Venezia (1912); Ritratto della signora Fosca Leonardi (1914); Osteria di campagna e Ritorno in patria, presentati con altri 41 dipinti in mostra individuale nel 1920; Ignoto militi (1922); Incipit nova aetas (1924); Murmure d'onda; Primula; Odisseo (1926); tre dipinti ispirati all'Elba nel 1928; La Rivoluzione Fascista; Pascoli sul mare (1930); La partenza da Quarto; Il saluto alla bandiera; Garibaldi a Napoli; Prime letture, quest'ultimo nella Galleria d'Arte Moderna di Milano.

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Il vangatore - 1889

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