Nato a Pusina, presso Venezia, l'8 dicembre 1850, morto a Venezia il 17 ottobre 1918. Dodicenne, cominciò con l'istoriare coi fatti dell'Antico Testamento le pareti della casa paterna a Sacile. Nel 1865 entrò nell'Accademia di Venezia, e da Pompeo Molmenti fu iniziato in quell'arte nella quale pochi anni dopo doveva esser salutato maestro. Nel 1871 comparve nell'agone artistico, all'esposizione dei saggi finali dell'Accademia, con un Ritratto e due quadretti: La Scala d'Oro del Palazzo Ducale e II Coro della chiesa dei Frari, lodati da Camillo Boito sulla « Nuova Antologia » per « la mirabile e vigorosa evidenza rappresentativa ». Avido di aria, di sole, di nuova vita, l'artista si svincolò subito dalle formule accademiche e si diede, con animo entusiasta e cosciente, allo studio della natura e del vero. Suo campo d'azione fu Polcenigo, dove nel 1872-1873 dipinse Sorgente del Goreago; Ritorno dai campi e Verso sera. Riprodusse quest'ultimo lavoro in maggiori dimensioni e l'intitolò Su l'Avemaria a Coltura, quadro che fu acquistato dalla Regina Margherita. Nel 1876 dipinse Primi passi, collocato nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia; nel 1878 espose a Milano II Sagrestano e Roman, il migliore dei suoi paesaggi. Dopo 11 mattino della sagra e II molinetto, aumentò ancor più la sua notorietà, che raggiunse la fama con La morte del pulcino (1881) e con Refugium peccatorum (1882). Il primo di questi dipinti è nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia — una replica se ne trova nella raccolta del comm. Lorenzo Delleani di Carignano —; il secondo, esposto a Roma nel 1883, fu acquistato da re Umberto che lo donò alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Subito dopo eseguì Vice mamma, che fa giusto paio con Primi passi. All'Esposizione Nazionale tenuta in Venezia nel 1887 presentò due grandi quadri: Ruth, che trovasi in una galleria di Buenos Aires, e Retini da festa, in un Museo di Berlino. L'anno seguente partecipò con La fruttivendola alla Esposizione di Bologna, ed il dipinto venne acquistato per la Pinacoteca di Monaco di Baviera. L'Ave Maria, eseguito nel 1893, e da taluno giudicato superiore a Refugium peccatorum, che pure è il dipinto più noto dell'artista, fu acquistato per il Museo Revoltella di Trieste, dove trovasi tuttora. Ancora a Polcenigo, dove aveva trovato le prime ispirazioni, nel 1896 dipinse / funerali di un bambino, che fu acquistato dallo Zar di Russia e collocato nel Museo Alessandro III di Leningrado. Alle Esposizioni Internazionali di Venezia presentò: nel 1903 Abbandonati, acquistato dalla Regina Margherita e donato alla Galleria d'Arte Moderna di Venezia; nel 1905, Il rosario del sabato; nel 1907: La casetta del curato; Sant'Anna d'Asolo; Mattino di domenica; nel 1909 due tempere: Prima pioggia, acquistata per il Museo del Lussemburgo di Parigi, e Nozze d'oro, appartenente al Municipio di Venezia, che la collocò nella Sala dei Matrimoni; l'anno seguente, Mattino; nel 1912: All'aperto; Primo novembre e Beata solitudo, questi due ultimi ispirati a motivi francescani; nel 1914, Ritratto e II caro nome, ultimo dipinto, vero canto del cigno del nobilissimo artista, col quale egli chiuse una carriera esemplare. Altre sue opere : Pax, acquistata dal Re ed ora nella Pinacoteca di Ascoli Piceno; In limine vitae, che trovasi a Budapest; La zattera, nella raccolta del comm. Delleani di Carignano; La fanfara dei granatieri, appartenente all'ing. Mario Nono; Feltre, che trovasi nella Galleria d'Arte Moderna di Roma; La raccolta delle foglie, in quella di Milano; Mattutino, di proprietà del cav. Giovanni Bianchi di Milano; Autunno; Il marmocchio; La povera madre; Il focolare; La preghiera in chiesa; La convalescenza; Gli amanti; Passeggiata a Chioggia; Preghiera della sera.

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