Nato a Trescore Balneario (Bergamo) nel 1841, morto più che novantenne nel 1932 a Turate (Como), nella Casa dei Veterani. Dopo aver partecipato volontario alla guerra del 1859, poi come ufficiale dell'esercito regolare alla Campagna del 1866, fu mandato nell'Italia meridionale per la lotta contro il brigantaggio, ma la malaria lo costrinse alla vita civile, ed egli si dedicò alla pittura, che aveva studiato privatamente con Lelli e Induno. Tolto qualche quadro storico, la sua produzione risulta, per la massima parte, costituita da paesaggi e marine. Tra i quadri suoi più apprezzati si ricordano: Macbeth e le streghe nel bosco, conservato a Brera, col quale vinse il premio Mylius; Monte Barro e Da Malgrate a Lecco, che, esposti a Napoli nel 1876, furono acquistati, il primo da uno straniero, il secondo, conservato nella Pinacoteca di Capodimonte, da Vittorio Emanuele II; Monterosso; Abbadia sul Lago di Lecco; Punta di Pallanza; Lago di Lecco, esposti a Milano nel 1883; Lago di Carda: Lago di Pescate, a Roma nel 1883; Rive di Vercurago; Il Monte Rosa; Il bosco di Pianazzo; Sesto Colende; Lago di Lugano, a Torino, nel 1884; Monte San Martino; I corni di Ganzo di Valmadrera; Monte Legnane; Panorama di Lecco, a Milano nel 1886; Il ponte di Lecco; Pescarenico sullAdda; Sul lago, a Venezia nel 1887; Alture di Menaggio; Pescarenico e il monte San Martino; La punta di Bellagio, a Bologna nel 1888; Il Monte Rosa e le Prealpi dal Lago Maggiore, esposto a Milano, nel 1906; Cave di Raveno sul Lago Maggiore; Tramonto in Valmadrera, acquistato dalla duchessa di Genova; Fenolo, acquistato da Umberto I. Fu uomo modestissimo e buono. A Bergamo, alla Galleria della Permanente, nel 1946 gli fu allestita una mostra commemorativa che comprendeva ventiquattro opere alcune delle quali assai significative.
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