Nacque a Torino il 3 novembre 1855, ivi morì il 21 febbraio 1928. Suo primo maestro fu il Ghisolfi, dal quale apprese le prime nozioni del disegno. Poi, frequentò per qualche anno l'Accademia Albertina, allievo di Lorenzo Delleani e di Antonio Fontanesi. Finì col recarsi a Parigi (in questa città fu nel 1878, nel 1888 e nel 1900), dove rimase colpito dall'arte del Corot, tanto che in alcune tele ne seguì i dettami. Ma buona parte della sua opera risulta influenzata dall’Avendano e soprattutto da Filippo Carcano. Fu, infine, influenzato da Marco Calderini. Espose la prima volta, non ancora ventenne (1874), al Circolo degli Artisti di Torino; poi fu presente a tutte le esposizioni nazionali ed internazionali, spesso premiato, con paesaggi e marine. Provato più volte dalla sventura per la perdita dei figli diletti, e per rovesci di fortuna, cercò sempre conforto nell'arte, anche se questa non gli diede quei guadagni ai quali avrebbe potuto ambire. Si citano i suoi dipinti: In Piemonte, esposto a Napoli nel 1877; La quiete e Natura mesta, presentati nel 1880 a Torino; In ottobre; Sul Canavese e Rive del Po, inviati a Milano nel 1881; Ritorno dal pascolo, esposto nella stessa città nel 1883, con Lungo il Po a Torino, ora conservato nel Museo di Verona; Dintorni di Torino, esposto nello stesso anno a Roma; Il banchetto e Ultime foglie, che figurarono pure a Roma l'anno seguente; Tempo grigio nel porto di Genova e Venezia, esposti a Firenze nel 1885; Giornata triste; Fine d'agosto e Il porto di Genova, presentati a Milano nel 1886; Mattino fra i monti; Pioggia nel porto di Genova; Scalo di ferrovia a Torino; Settembre in montagna e Sole velato, esposti alla Mostra Nazionale di Bologna (1888); Tra i monti, inviato a Firenze nel 1889; Sotto i castagni; Sorriso di marzo; Mattino d'autunno; Campagna canavesana, ora nel Museo Civico di Torino con Calma vespertina; Cantuccio quieto: tutti esposti alla Triennale torinese del 1896. Quest'ultimo dipinto, presentato l'anno prima all'annuale Mostra di Brera di Milano, gli aveva fruttato la nomina a socio onorario dell'Accademia stessa. Nel 1897, alla seconda Internazionale veneziana, inviò Pace meridiana; nel 1899, Sasso di ferro (Lago Maggiore) e Meriggio sulla spiaggia di Varazze; a Milano, nel 1906, alla mostra organizzata in occasione dell'apertura del nuovo Valico del Sempione, presentò Meriggio alla Marina; Solitudine alpestre e Armonie del mare; a Roma, nel 1911, alla Esposizione Internazionale del Cinquantenario, Calma autunnale; alla I Quadriennale torinese del dopoguerra (1919), Frazione alpina; alla seguente (1923): Ultimi raggi e Armonie d'autunno; all'ultima (1927): Meriggio al mare e In autunno; ed, instancabile, alla Mostra marinara organizzata nello stesso anno, inviò Meriggio presso Capo Noli. Molte sue opere furono acquistate da Umberto I e da Vittorio Emanuele III; altre dai principi reali; Paesaggio, figura nella Galleria d'Arte Moderna «Paolo e Adele Giannoni» di Novara. Numerose fanno parte di raccolte private in Italia ed all'estero. Alla XXVI Biennale veneziana (1952) gli venne allestita una commemorativa con diciannove opere.

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