Marco De Gregorio nacque a Resina nel 1829. Inizialmente frequentò la scuola degli artieri esponendo alla Mostra Borbonica del 1848; passò poi al Real Istituto di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Camillo Guerra. Avviò la carriera artistica come pittore di storia; è quanto si evince anche dalle opere presentate alle mostre Borboniche: Mosè che difende le donzelle ebree (1851), Galileo Galilei e Ritratto di un ufficiale dell’esercito in grande uniforme (1859), che gli la medaglia d’argento. L’anno successivo partecipò all’impresa garibaldina combattendo sul Volturno a fianco di Michele Tedesco e Francesco Lojacono, che si unirono alla scuola di Resina fondata da De Gregorio e da Federico Rossano dopo l’Unità. Nel 1863 si legò a Cecioni che si trovava a Napoli per il pensionato. Per suo tramite entrò in contatto con i Macchiaioli. Tale sodalizio è attestato anche dal Ritratto di Adriano Cecioni che scolpisce Il Suicida del 1866 e dallo Studio di uno scultore del 1868, che raffigura Cecioni impegnato nella realizzazione del bassorilievo Una visita al sepolcro. Dal 1862 al 1876 partecipò assiduamente alle mostre della Promotrice: nel 1862 espose Un volontario dopo la guerra del 1859; nel 1863 Aspromonte e La vendemmia; nel 1864 La fine di un uomo di principi (acquistata dal Comune di Napoli e oggi dispersa) e L’operaia e il seduttore; nel 1866 fece un viaggio a Roma, da dove inviò Asili infantili, nel 1867 presentò un Interno e La festa del villaggio. Nel 1868 divenne socio della Promotrice e si trasferì in Egitto sino al ‘71. Qui, su incarico del viceré, dipinse il sipario del teatro del Cairo. Rientrato in Italia, Marco De Gregorio si spostò a Firenze e quindi a Parigi. Qui fece la conoscenza del mercante fiorentino Luigi Pisani e di Goupil, per il quale produsse gran parte dei dipinti orientalisti ripresi da foto e schizzi realizzati nel periodo egiziano. Nel 1873 partecipò all’Esposizione di Vienna e realizzò Mercato arabo, Strada di Resina, La Favorita a Portici, Zappatore e Contadino di Somma. Nello stesso anno con gli altri pittori di Resina, collaborò con “Il Giornale artistico” fondato da Cecioni. Al 1873 e al ’75 risalgono le ultime apparizioni pubbliche in occasione della Promotrice napoletana. Marco De Gregorio morì a Napoli nel 1876.

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