Appartenente ad una famiglia di artisti (la madre Giulia era sorella del noto pittore Mosè Bianchi e zia di Emilio Borsa), Mariani si formò presso lo studio di Eleuterio Pagliano. Dopo un viaggio in Egitto, intrapreso nel 1881 con gli amici Uberto Dell'Orto e Sallustio Fornara, il giovane pittore monzese cominciò a presentare le sue opere alle più importanti esposizioni della sua epoca, raccogliendo immediatamente un grande consenso da parte della critica e del pubblico. Sensibile orientalista, valente pittore di marine, arguto cronista della società milanese della Bella Epoque e della vita elegante di Monte Carlo, abile anche nella tecnica dell'acquaforte e del monotipo, fu insignito di numerosi premi e riconoscimenti, quali, per esempio, il Premio Principe Umberto per Saluto del sol morente nel 1884, Medaglia d'oro a Parigi, nel 1885, e a Monaco nel 1888, Medaglia d'argento a Liverpool nel 1886, Menzione d'onore all'Esposizione Universale del 1889 di Parigi; si racconta però che il premio del quale Mariani andava maggiormente fiero, era la medaglia d'argento, conseguita a Monza nel 1888, per una competizione di tiro al bersaglio. Esperto cacciatore, frequentava assiduamente la Zelata, una riserva di caccia, nelle vicinanze di Bereguardo, i cui paesaggi furono inesauribile fonte d'ispirazione per molti suoi dipinti. Nei taccuini, che riportano disegni e schizzi realizzati dal vero, sono conservate le immagini degli innumerevoli specchi d'acqua, solcati dalle anatre selvatiche, osservate dal cacciatore appostato dietro un fitto intricarsi di rami, e quelle del momento saliente dell'impresa venatoria, quando i cani balzano, pronti ad afferrare la preda, raggiunta dal colpo letale. Immagini sviluppate in tele di ampio respiro, la cui composizione dimostra quanto Mariani conoscesse a fondo questa realtà, osservata ed indagata con sguardo sensibile ed attento e tradotta pittoricamente con pennellate veloci e sommarie. Tra le numerose opere consacrate a questo tema si ricordano Erba nuova d'Aprile, Un buon colpo di spingarda, Nei boschi della Zelata e Un doppietto alle anatre selvatiche. Mariani, cui sono state dedicate numerose pubblicazioni e mostre monografiche, è stato uno dei maggiori esponenti del naturalismo lombardo ed un importante punto di riferimento culturale nel contesto milanese della sua epoca.

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