Nato a Intra il 3 dicembre 1843, mortovi il 29 ottobre 1889. Figlio di un calzolaio, dimostrò fin da ragazzo spiccata attitudine al disegno. Suo primo maestro fu il Litta, intrese ; poi il giovanetto, con una piccola pensione, potè recarsi prima all'Accademia di Brera a Milano, poi all'Accademia Albertina di Torino, nella quale rimase fino al diciottesimo anno. Nel 1863 lo troviamo a Roma, alla scuola del Bertini, e condiscepolo di Tranquillo Cremona e Mosè Bianchi. Con loro, specialmente con Cremona, e con Filippo Carcano, Giuseppe Grandi, Alfredo Catalani, visse gli anni migliori della sua esistenza. Fin dai primi esercizi scolastici aveva attratto l'attenzione dei maestri e dei coetanei per la singolare vigoria dell'interpretazione derivatagli dalla geniale assimilazione dei principi proclamati dal Fontanesi. Uscito dall'Accademia, seguitò a dipingere ritratti e paesaggi, alternando il soggiorno di Intra con quello di Milano, dove era ospite amato dell'amico Cremona. Ad Intra conobbe, presso la famiglia dei principi Troubetzkoy, dei quali era ospite, note personalità inglesi che lo indussero a recarsi a Londra. Ma dalla Capitale inglese, rifiutatigli dalla Royal Academy i ritratti da lui presentati perchè vi fossero esposti, egli si allontanò, profondamente amareggiato, e, certo anche scosso dal grande vuoto che aveva lasciato nella sua vita la morte dell'amico indivisibile, détte i primi segni di quello squilibrio mentale che rese necessario il suo ritiro in un manicomio. Ne uscì talvolta, durante i nove anni nei quali ancora sopravvisse a se stesso; ma più non dipinse. Rimane nella storia dell'arte come un grande ritrattista, dalla pennellata morbida, larga, viva. La comunanza di vita e di ideali col Cremona traspare certo dai dipinti del Ranzoni, ma non in modo che si possa parlare di imitazione. Lo stesso Cremona aveva per l'amico la deferenza, l'ammirazione, che raramente un artista ha per un altro. Merita conto di citare l'epigrafe con cui Alberto Pisani Dossi riassunse e circonfuse di poesia i rapporti tra il Ranzoni ed il Cremona: «Lo specchio geniale del suo pittorico animo — era illuminato da Tranquillo Cremona. — Tramontata quella luce — i confini vaporosi delle immagini sue — si confusero nella notte ». Elencare le opere del Ranzoni, quasi tutte ritratti, è impresa lunga. Si citano quelle esposte alla Internazionale Veneziana del 1926, nella mostra retrospettiva organizzata da Raffaello Giol-11: Ritratto di Agostino Rossi, proprietà della Società Storica Intrese; delia signora Rossi, appartenente al pittore Arturo Tosi, che possiede anche quelli di Carlo Cacciatori; del maggiore garibaldino Erba; e Giovanetta con cappello di paglia; poi: Sul Lago Maggiore, nella raccolta del dott. Amedeo Ca-gnola; Ritratto della signora Borra, appartenente al cav. Riccardo Nobili;Ritratto di donna Anna Ponti Greppi; Ritratto di don Gabriele Greppi; Ritratto di donna Maria Greppi, tutti proprietà del senatore Emanuele Greppi; Ritratto d'ignota, nella raccolta del comm. Carlo Felice Della Beffa; il Ritratto della principessa Ada Troubetzkoy col figlio Gigi; del principe Gigi Troubetzkoy; Le montagne di Vaino viste dalla villa Ada: tutte appartenenti al principe ing. Troubetzkoy; Ritratto della signora Cobianchi, già nella raccolta dell'on. aw. Giacinto Gallina, cui appartenevano anche: il Ritratto della signora Luvoni, attualmente della signora Anna Maria Turri-Gallina; La bambina Tonazzi che lavora; Ritratto di uomo e il Ritratto della contessa Arrivabene, attualmente conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Milano, nella quale è anche un abbozzo della Testa di Giuseppe Rovani. E ancora : Il ritratto della contessa Franzosini e della signora Spinelli Ambrosini, appartenenti alla contessa Beatrice Alborghetti; La cognata di Tranquillo Cremona; Nudo di donna; I tre ragazzi Troubetzkoy nella serra di villa Ada, già nella raccolta dell'on. Gussoni; il Ritratto del signor Ughetti, proprietà di Gustavo Botta; della signora Vghetti, appartenente al signor Arturo Ziist; Ritratto d'ignota, già proprietà di Camillo Rapetti; Ritratto della signora Confalonieri, nella raccolta del sen. Treccani; Ritratto della signora Frane-fori, nella collezione del sen. Angelo Pavia; Ritratto di Rosa Alemanni Ceretti, proprietà di Silvio Biraghi; Ascona, proprietà di Luigi Florio; Ritratto della principessa di St. Leger, appartenente alla stessa; Ritratto di signora, proprietà della signora Flora Biraghi Pavesi; La lettera, appartenente al signor Carlo Beltracchini; Ritratto della signora Pisani Dossi, nella raccolta del conte Emilio Turati; Giovinetta, proprietà del signor Pasquale Vercesi;

Milano

Via Senato, 45

T +39 02 87 23 57 52

Mail: milano@enricogallerie.com

Genova

Via Garibaldi, 29 R

T +39 010 24 70 150

Mail: genova@enricogallerie.com

©2015 ENRICO Gallerie d'Arte - All Right Reserved - P.IVA 00985970094 | Privacy Policy | Cookie Policy | Site Map