Nato a Ravenna il 15 marzo 1892, morto a Chiavari il 19 settembre 1961. S'interessò all'arte ben presto, essendo il nonno, il padre, gli zii dei decoratori murali. Nel 1904 si trasferì a Milano, ove, dopo un biennio di studi ginnasiali, si dedicò alla pittura, aiutando per qualche tempo il padre e frequentando poi, sino al 1914, i corsi dell'Accademia di Brera. Combattè nella guerra 1915-1918; dopo questo periodo ebbe inizio la sua presentazione ad esposizioni e manifestazioni d'arte; fra le mostre in cui ottenne premi citiamo: l’Internazionale di Barcellona, 1929; quella di Budapest, 1936; la Mostra dell'Istituto Carnegie di Pittsburg, 1936; l'Esposizione mondiale di Parigi, 1937; la II e III Quadriennale Roma; la XXIII Biennale di Venezia (nel 1942, ricevendo il Gran Premio per la pittura); la mostra La Bella Italiana, a Milano, nel 1952; il Premio Marzotto, nel 1955 e 1956; il Premio Garzanti nel 1957; il Premio del Comune di Milano nel 1959; la medaglia d'oro a Firenze, al Premio del Fiorino, nel 1961; la XXII Biennale d'Arte alla Permanente di Milano, nel 1961, il premio Bagutta-Vergani. Fu uno degli iniziatori del gruppo di «Bottega di Poesia»; fu tra i fondatori delle Mostre del Novecento Italiano e fece parte del gruppo «Sette pittori moderni», alla Galleria Milano, con Carrà, Sironi, Tosi, Bernasconi, Funi e Piero Marussig. Fu socio onorario dell'Accademia di Brera; nel 1936 la Wiener Secession lo nominò suo membro corrispondente; dal 1933 al 1936 fece parte del Consiglio Superiore per le Anti¬chità e Belle Arti; fu insignito di due onorificenze all'estero. Egli coltivò la pittura ad olio, l'incisione, l'affresco, il mosaico. Sue opere sono ospitate in numerose collezioni private, in alcune chiese, nelle Gallerie d'Arte Moderna di Roma, Milano, Firenze, Genova, Torino, Verona, Ravenna, nei Musei di Cleveland (U.S.A.), Montevideo, San Paolo del Brasile, Mosca, Varsavia, Riga, al Jeu de Paume a Parigi, Zurigo, Berlino, Monaco di Baviera. Dopo la sua morte, una mostra commemorativa gli venne dedicata a Milano, nel 1964, al Palazzo della Permanente; nel 1967, a Milano, alla Galleria Gian Ferrari; nuovamente alla Gian Ferrari, nel 1969, per le tempere; nel 1970, a La Panchetta di Bari; nel 1971, ancora a Milano, alla Galleria Cortina, per le opere grafiche. Una mostra postuma venne pure organizzata dall'Azienda di Soggiorno e Turismo di Chiavari, nel 1972, a Palazzo Torriglia, con una selezione di opere pittoriche e grafiche.

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La canzone italiana - 1925

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